Il tritatutto è un elettrodomestico a cui è davvero difficile rinunciare. Perché consente di abbreviare in modo significativo i tempi di preparazione di numerosi alimenti. Le lavorazioni finali, inoltre, che possono essere di vario genere, presentano dei risultati uniformi. Nel senso che le parti triturate risultano sempre delle medesime dimensioni. Sul mercato sono presenti molteplici versioni di tritatutto. Ognuna si presta a lavorare più efficacemente nei riguardi di specifici ingredienti, sebbene nella maggior parte dei casi si tratti di strumenti alquanto versatili. Di solito gli apparecchi più potenti garantiscono dei risultati egregi nella riduzione degli elementi più solidi. Mentre le altre versioni, di media potenza, si predispongono ad intervenire su una vasta gamma di ingredienti, soprattutto quelli che si definiscono freschi.
I vari modelli in circolazione si differenziano tra di loro in base al tipo di potenza di cui sono provvisti i motori elettrici e alla presenza o meno di una serie di funzioni. Le versioni più comuni sono costituite di tre elementi: il corpo macchina, il recipiente e le lame. Svolgono le funzioni tradizionali ed occupano uno spazio minimo. Quelli più complessi offrono la possibilità di aggiungere degli accessori da inserire in sostituzione delle lame. Di solito si tratta di elementi in grado di svolgere operazioni più delicate, come la montatura. Infine esistono degli apparecchi che si definiscono multifunzione. Che si distinguono per offrire diverse funzioni oltre a quelle canoniche, tra cui la possibilità di omogenizzare, di grattugiare, di amalgamare e di impastare. In quanto il corpo macchina accoglie una struttura complessa, fatta di diversi apparecchi in grado di lavorare in autonomia.
Le scelta di un tritatutto
L’acquisto di un tritatutto deve essere preceduto dall’attenta valutazione di una serie di aspetti. Innanzitutto è opportuno considerare il numero di persone cui di solito si riferiscono le preparazioni. In quanto sul mercato esistono prodotti di vario tipo in termini di capienza. Il più delle volte i tritatutto possiedono un recipiente in grado di contenere circa mezzo litro di liquidi e trecento grammi di elementi solidi. In secondo luogo è necessario sottoporre ad una considerazione le proprie abitudini alimentari. Quindi è necessario rilevare quali alimenti si intendono elaborare con maggiore frequenza. A tal proposito è importante considerare la potenza, in quanto gli apparecchi più versatili, in grado di svolgere diverse operazioni, sono provvisti di un motore elettrico di almeno quattrocento watt. Si ritiene utile propendere per quei dispositivi provvisti di velocità variabile, al fine di calibrare al meglio il lavoro delle lame in relazione al risultato che si vuole conseguire.
Nella maggior parte dei casi i tritatutto sono facili da utilizzare, in quanto basta chiuderli correttamente ed esercitare una pressione sul pulsante o sulla parte superiore del coperchio per attivarli. Oltretutto spesso si presentano con delle dimensioni non eccessivamente ingombranti. Che consentono di riporli facilmente all’interno di una credenza o persino di lasciarli direttamente sul tavolo che normalmente si utilizza per compiere le proprie elaborazioni gastronomiche.
Per quanto riguarda la manutenzione dei tritatutto, la maggior parte di quelli che si trovano in commercio si scompongono facilmente nelle loro parti essenziali. E, a parte il corpo macchina, si possono sottoporre ad un lavaggio direttamente il lavastoviglie.
I tritatutto per verdure
Peer quanto riguarda i tritatutto che si ritengono più adatti alla elaborazione di elementi vegetali, si considerano idonei la stragrande maggioranza dei modelli che si trovano in commercio. In quanto per elaborare elementi del genere il tritatutto non necessita di particolari caratteristiche, né di accessori e né di un numero di watt eccessivamente elevato. Anzi, se il tritatutto fosse troppo potente non si riterrebbe consono per compiere certe lavorazioni a base di verdura. Di solito i modelli in questione si considerano validi nella preparazione non solo di verdure cotte o crude, ma di tutto quell’insieme di pietanze che si definisce fresco. Ossia che presenta una rilevante percentuale di liquido al proprio interno. Ci si riferisce in particolare alla carne, al pesce, alla frutta, agli ortaggi, alle erbe aromatiche.
Si ricorda che a seconda del risultato che si vuole ottenere è opportuno decidere in anticipo l’intensità con cui agiscono le lame (se lo strumento lo permette). Oppure è possibile tenere d’occhio il tempo che si impiega nelle lavorazioni, in quanto maggiore è il periodo in cui lavora il tritatutto più il trito finale risulta fino. Con le verdure cotte è possibile realizzare diverse tipologie di preparazione: i passati, le creme o le vellutate. Mentre nel caso della carne o del pesce di possono ottenere degli impasti per fare delle polpette oppure dei piatti a base di ingredienti crudi.
I migliori modelli di tritatutto per verdure
Le migliori versioni dei modelli in esame, destinati ad operare neri confronti di elementi vegetali, si presentano di solito con quattro lame in acciaio inossidabile. Per quanto riguarda il corpo macchina risulta snello, con dei rivestimenti in acciaio pressofuso oppure in acciaio. Mentre i recipienti sono in plastica dura. Di solito sono oggetti che si azionano tramite una pressione esercitata sulla parte superiore del contenitore. Ma alcuni modelli sono concepiti diversamente, con il corpo macchina posto sulla parte superiore e il recipiente alla base. Diversi apparecchi offrono l’opportunità di scegliere tra almeno tre diverse velocità con cui far agire le lame, sebbene le verdure risultino abbastanza semplici da trattare. Per cui basterebbe soltanto basarsi sulle trasformazioni rilevabili con il proprio sguardo, al fine di comprendere se si è giunti al risultano desiderato.
I prodotti di cui si tratta sono piuttosto comuni. Per questo motivo si ritengono facili da trovare. Il più delle volte si possono acquistare presso un normale punto vendita adibito alla distribuzione di elettrodomestici per la cucina. Oppure è possibile rilevarli avvalendosi di piattaforme virtuali, dedicate all’alienazione di oggetti del genere. All’interno di questi spazi ci si può avvalere di informazioni dettagliate, circa le peculiarità tecniche degli strumenti. Per quanto riguarda i prezzi, in conclusione, risultano contenuti. I tritatutto che si trovano all’interno di una fascia di prezzo che va da trenta a cinquanta euro si considerano più che validi nella elaborazione delle verdure e dell’insieme degli ingredienti freschi.