I tritatutto sono elettrodomestici facili da utilizzare, che consentono di produrre una vasta gamma di elaborati. Si rivolgono a tutti coloro che abitualmente operano in cucina, ma soprattutto nei confronti di chi spesso si trova a disporre di poco tempo nel corso della giornata. Ed ha la necessità di realizzare in breve tempo delle lavorazioni di un certo tipo. Difatti una delle qualità migliori di questi apparecchi si ritiene la rapidità d’intervento, visto che in pochi secondi riescono a produrre dei risultati soddisfacenti. Si ricorda che più tempo si lascia lavorare la macchina maggiormente raffinato risulta il preparato. La stragrande maggioranza di questi prodotti si considera piuttosto versatile. Ossia si ritiene in grado di compiere diverse tipologie di interventi, nei riguardi di vari generi di ingredienti. Tuttavia, quasi ogni modello di tritatutto possiede delle caratteristiche che lo rendono unico e diverso dagli altri, con delle particolari predisposizioni. Diversi generi sono appositamente concepiti per intervenire più efficacemente su determinati elementi.
I tritatutto si possono suddividere in tre tipologie:
- I tritatutto tradizionali sono i modelli più comuni. Si distinguono per essere costituiti di pochi elementi: il corpo macchina, il recipiente e le lame. Nonché per la capacità di svolgere le operazioni canoniche con dei significativi risultati, su una discreta varietà di ingredienti.
- I tritatutto con accessori ampliano notevolmente le possibilità d’intervento di questi strumenti. In quanto sono concepiti allo scopo di permettere l’ingresso di diversi strumenti al posto delle tradizionali lame. Tra le diverse opportunità che riescono a fornire vi è quella di montare e di emulsionare.
- I tritatutto multifunzione sono degli apparecchi complessi, in quanto sono costituiti da diversi dispositivi in grado di svolgere in autonomia differenti operazioni. Nella maggior parte dei casi sono dotati di un normale tritatutto, di una grattugia e di una planetaria.
Altre caratteristiche dei tritatutto
Gli apparecchi in esame si distinguono anche in relazione alle prestazioni del motore di cui sono dotati. I modelli più diffusi di solito vantano una potenza non eccessivamente elevata, corrispondente a trecento o quattrocento watt. Si ritengono idonei a svolgere numerose tipologie di lavorazione in modo alquanto efficace. In particolare sono in grado di triturare, di amalgamare, di omogenizzare, di creare delle creme o dei passati di verdura. Nei riguardi della carne e del pesce invece riescono a produrre degli impasti, utili in occasione della preparazione di polpette o di piatti a base di alimenti crudi. Esistono poi degli esemplari la cui potenza risulta notevole, che in molti esemplari raggiunge cento watt. Gli oggetti che ostentano questa potenza sono utili a svolgere le lavorazioni più complesse, nei confronti di alimenti particolarmente solidi o per supportare al meglio congegni complessi come quelli multifunzione.
Un’altra peculiarità di questi strumenti è relativa alla capienza del recipiente. Che a seconda dei modelli può essere più o meno grande. Il più delle volte si tratta di apparecchi capaci di contenere almeno duecento grammi di elementi solidi e circa mezzo litro di liquido. La loro forma spesso è realizzata in modo tale da consentire alle lame di lavorare con efficacia e di scongiurare la possibilità che parti di lavorazione non rimangano coinvolte nel taglio. Si tratta di oggetti in plastica dura nella maggior parte dei casi oppure in vetro.
I tritatutto per frutta
La maggior parte dei tritatutto presenti in commercio si considera idoneo a trattare i cosiddetti alimenti freschi, come le verdure (cotte o crude), la carne, il pesce e la frutta. Con quest’ultimo alimento è possibile fare davvero diverse operazioni, tra cui ovviamente i classici frullati. Si ritengono inoltre apparecchi adatti a porre in essere dei processi di omogenizzazione. Per realizzare le canoniche operazioni di riduzione della frutta, sono avvantaggiati soprattutto gli apparecchi dotati di contenitori non troppo grandi. In quanto facilitano l’azione delle lame e non permettono al contenuto di spargersi troppo lontano dal loro movimento. In relazione alla potenza, basta un numero di watt non eccessivo per conseguire in maniera assai rapida dei risultati soddisfacenti.
A proposito della preparazione dei cosiddetti omogenizzati, destinati ad essere consumati da parte dei più piccoli, i tritatutto concepiti per trattare gli alimenti freschi, se utilizzati in una certa maniera, sono in grado di realizzare degli elaborati di questo tipo. E’ tuttavia opportuno predisporre gli alimenti in un certo modo allo scopo di poter dare il via al processo. Innanzitutto è necessario scegliere la frutta più fresca, cercando di pulirla al meglio e di rimuovere la buccia.
In seguito si deve dividere l’alimento in piccole parti, per poi porre in essere una cottura in acqua, ad una temperatura al di sotto del punto di ebollizione. Una volta che si hanno a disposizione degli elementi sufficientemente morbidi occorre attendere che si raffreddino. Dopodiché è possibile inserirli in un tritatutto e ridurle fino ad ottenere un amalgama raffinata. Le preparazioni in eccesso si possono ovviamente conservare in frigo.
Le peculiarità dei migliori tritatutto per frutta
Le versioni di maggior pregio appartenenti a questa categoria si distinguono per il possesso di una serie di caratteristiche. Innanzitutto sono provviste di un contenitore in vetro, capace di sostenere l’immissione anche di pietanza che si trovano ad una temperatura elevata. La loro capienza generalmente è in grado di contenere un numero sufficiente di elementi solidi (almeno duecento grammi) e di liquidi. A proposito della loro forma risultano compatti ed essenziali, di modo tale da facilitare l’esecuzione delle operazioni. Le lame sono ovviamente in acciaio inossidabile. Diverse case produttrici forniscono un contenitore speciale, che si può chiudere ermeticamente, onde consentire di poter custodire in frigorifero le preparazioni.
Gli oggetti di cui si tratta hanno un valore abbastanza contenuto. I modelli più diffusi si trovano in una fascia di prezzo che è compresa tra venti e sessanta euro. Per quanto riguarda il loro acquisto, si possono prelevare presso un qualsiasi negozio di elettrodomestici per la cucina. Oppure si possono comprare ricorrendo alle piattaforme virtuali, concepite per il commercio di questo tipo di prodotti. All’interno di tali spazi è inoltre possibile beneficiare di ogni genere di informazione, che riguardano in particolar modo le loro peculiarità tecniche.