Una delle caratteristiche più importanti da tenere in considerazione per l’acquisto di un buon tritatutto è la potenza del motore, da valutare esclusivamente in base all’uso che si pensa di fare del tritatutto: se come elettrodomestico occasionale oppure aiutante fisso in cucina. Naturalmente, questo discorso vale solo per i modelli elettrici dato che quelli manuali si basano sulla forza meccanica esercitata da noi stessi per azionare le lame. E’ facile far confusione tra le specifiche di un elettrodomestico, per questo vi suggeriamo quale wattaggio scegliere in base alle vostre esigenze.
Motore verticale o orizzontale?
Questa scelta dipende per lo più dallo spazio a disposizione sul piano di lavoro, dal momento che a livello funzionale non c’è alcuna differenza. I modelli verticali in genere sono più compatti, e sono perfetti da mettere negli angoli delle cucine non particolarmente spaziose mentre, i modelli orizzontali, danno maggiore ingombro. C’è chi trova più comodo un modello rispetto ad un altro, ma tutto dipende da come siete abituati.
Quanti watt deve avere un buon motore?
L’efficacia di un tritatutto non dipende tanto dalla costruzione o dal sistema di lame, quanto piuttosto dalla potenza del motore, indicata in watt. I modelli in commercio presentano una potenza che va dai 100/200 watt dei tritatutto base e compatti, fino ai 1000 watt dei tritatutto professionali più avanzati. Non esistono motori troppo poco potenti, perché tutto deve essere rapportato alle lavorazioni con cui abbiamo a che fare tutti i giorni in cucina. Ad esempio, se abbiamo in programma di far fare al tritatutto lavori difficili come impasti, o triturare cacao, chicchi di caffè o formaggio a pasta dura, sarà bene puntare su un motore di almeno 600 watt.
Su cosa influisce la potenza del motore?
Dalla potenza del motore deriva anche la velocità di sminuzzamento. Più il motore è potente, più potrà offrire diverse velocità di sminuzzamento, oltre quella base. Pensiamo ad esempio alla lavorazione di ingredienti come carne e frutta secca, per i quali la velocità classica può non essere sufficiente. Ne consegue una maggiore versatilità degli ingredienti da sminuzzare, che hanno molte meno limitazioni rispetto ai modelli manuali.
Prezzi
Le differenze di prezzo possono essere notevoli tra un modello da 100 watt e uno top di gamma da 1000 watt. Mentre coi primi basta un budget da 20 euro, per i modelli più potenti si può arrivare a spendere anche 80/90 euro. Naturalmente, tutto dipende dall’uso che se ne fa: se si tratta di un elettrodomestico su cui basare tutte le preparazioni e la maggior parte delle ricette, allora si tratta senz’altro di un investimento da valutare. Considerate anche che i modelli più potenti, permettendo un maggior numero di preparazioni, vengono venduti anche con una buona serie di accessori in dotazione che non sono previsti nei modelli meno potenti.